La giostra delle spie

I romanzi della Teruzzi sono sempre vincenti, bellissimo questo con la scelta di abbandonare per un po' la ricerca del padre per seguire invece la pista del persecutore! Ottimo

Approfitto di aver appreso che è possibile scrivere recensioni a mio nome anche con l'account di mio marito per dare questo mio parere su una serie che reputo fin troppo sottovalutata. Sarà forse questa ambientazione "liminare", quasi sospesa tra questa campagna milanese che sa tanto della mia Brianza (ma questo senso di familiarità non penso sia un caso dato che ho letto che la Teruzzi si ritira spesso anche sul lago di Como, altro luogo del mio cuore, per scrivere i suoi romanzi) e la città vera e propria, sarà il trio tutto peculiare di "detective" o forse sarà perché Vittoria a volte con la sua cocciutaggine mi ricorda mia figlia, ma di questa serie non posso far altro che aspettare ogni volta la nuova uscita.

Sarà perché amo il Giambellino e vivo a Milano, sarà perché non sono mai sazia di gialli italiani, ma questa serie è entrata nelle mie letture immancabili. Qualche capitolo più appassionante, altri un po' meno, ma comunque sempre ricchi di colpi di scena. E alla fine, come sempre, ci si affeziona ai protagonisti, anzi, finalmente alle protagoniste donne, che qui non mancano!